sabato 6 agosto 2011

Il paese dileggia una famiglia per l'omosessualità di uno dei fratelli ma secondo alcuni "giornalisti" la vittima non è l'omosessuale: ancora sull'accoltellameto di Cerignola

Ieri la notizia aveva le sembianze di un giallo, dati i resoconti discordanti e contraddittori dei vari quotidiani online, che parlavano di due fratelli uno di venti e uno di  quaranta anni e di 19 (o 20?) coltellate.
Rimaneva incerto chi dei due le avesse inferte e chi ricevute (secondo Repubblica in un primo articolo poi corretto senza smentita era stato Antonio ad accoltellare Pasquale) o il motivo che aveva scatenato il gesto (Per Foggia Today e Teleblu Pasquale, gay, accoltella Antonio perchè lo prende in giro...).
Oggi, normalizzata la notizia (è stato il fratello ventenne etero ad aver accoltellato 19 volte il quarantenne gay) i commenti si concentrano tutti sulle motivazioni con una prospettiva a dir poco eccentrica (nel senso letterale del termine, spostata dal centro). Per molti giornal... autori degli articoli (proprio non mi riesce di usare la parola giornalisti che presume ben altre levature professionali ed etiche) le attenzioni ricevute dalla famiglia Intellicato a causa dell'omosessualità di Antonio, il quarantenne accoltellato dal fratello ventenne, non sono state un cruccio per tutti ma principalmente per l'accoltellatore!

Così scrive Carmine Festa su La Stampa di oggi:
Per Pasquale Intellicato, 20 anni, avere un fratello omosessuale, Antonio di 40 anni, è sempre stato un incubo. Un incubo - a suo dire - che iniziava ogni mattina quando il giovane si lasciava alle spalle il portone di casa. Di lì in avanti e ogni giorno, il suo percorso sarebbe stato funestato da sorrisetti, pettegolezzi, chiacchiere e allusioni pesantissime.
Ora ci chiediamo se  se i sorrisetti, pettegolezzi, chiacchiere e allusioni pesantissime rivolti al fratello etero non fossero rivolti anche al fratello gay, magari amplificati. Invece per Carmine Festa Antonio che
stando ai racconti della gente nel quartiere Addolorata - non faceva niente per celare la propria omosessualità
di quei commenti non si curava. Infatti era tranquillo
Una condizione vissuta serenamente
Condizione? Era forse privo dell'uso delle gambe?
ma difficilmente al riparo da facili allusioni. Tanto che Pasquale ha pensato che l’omosessualità di suo fratello fosse il «disonore della famiglia». Un disonore da cancellare a tutti i costi.
Ed ecco lo scarto logico. Le allusioni sono per tutti, anche per il diretto interessato ma la pressione sociale è solo per i familiari non per il diretto interessato che, vivendo la propria condizione serenamente , per l'autore dell'articolo, evidentemente è al riparo dalle offese... Dopo aver descritto la dinamica dell'accoltellamento come vedremo tra breve, il festa chiude l'articolo con un lunghissimo paragrafo nel quale ribadisce che la pressione sociale per le allusioni desse fastidio soprattutto all'aggressore e non all'aggredito.
Un «disonore» vissuto quotidianamente e del quale Pasquale non riusciva a liberarsi. Una ossessione aggravata - secondo lui - da allusioni pesantissime dei cerignolani del quartiere anche nei confronti della famiglia. Cose molto più pesanti di sfottò
l'italiano va a farsi benedire...
che il ragazzo non è mai stato disposto ad ignorare. Non ci riusciva mentre il suo pensiero coltivava l’odio per la tendenza sessuale di quel fratello che, ogni giorno, indicava sempre più come il componente della famiglia di cui vergognarsi, il parente scomodo per colpa del quale il nome degli Intellicato era finito sulla bocca di tutti. Antonio stando ai racconti della gente nel quartiere Addolorata - non faceva niente per celare la propria omosessualità. Una condizione vissuta serenamente ma difficilmente al riparo da facili allusioni. Quelle che per Pasquale erano diventate insopportabili. Un tormento, un pensiero fisso al quale presto si è aggiunto quello che gli ha procurato il raptus sfociato nella violenta aggressione.
In questa descrizione c'è già mezza assoluzione per  Pasquale, il ventenne accoltellatore, adesso in carcere con l'accusa di tentato omicidio.
Pasquale secondo il Festa non avrebbe avuto una propria opinione contraria all'omosessualità del fratello, ma avrebbe coltivato l'odio solamente in seguito alla reazione del paese contro la sua  famiglia (e dunque anche il fratello Antonio).
Se io tengo alla mia famiglia e se credo che mio fratello non stia facendo niente di male lo difendo dai pettegolezzi proprio come al resto della famiglia. Se lo accuso di esserne il disonore non è solo perchè così pensa il paese ma evidentemente perchè già di per me non ho una buona opinione dell'omosessualità di mio fratello.
Ma si sa a confrontare normalità e diversità è sempre la prima che riceve le maggiori comprensioni non importa di quale intemperanza è capace.
 Carmine Festa in una storia di pubblico ludibrio dipinge come vittima non l'omosessuale, quello contro il quale principalmente erano rivolte battute e sorrisetti, quello che ha ricevuto le 19 coltellate, ma Pasquale, il ventenne  che ha tentato di uccidere il fratello secondo il Festa non in quanto gay ma perchè causa delle reazioni del paese contrarie alla famiglia.
Un punto di vista davvero eccentrico che fa dell'aggressore la vittima mentre la vera vittima, del pubblico ludibrio e delle coltellate ricevute, non viene nemmeno menzionato, perchè, non faceva niente per celare la propria omosessualità.
Ne resto dell'articolo festa si sofferma sulla dinamica dell'aggressione.
L’altra sera la famiglia Intellicato era riunita nella cucina dell’abitazione materna. C’erano tutti: i due fratelli ed una sorella
ieri i giornali parlavano di un terzo fratello, ma consociamo il maschilismo della lingua italiana, in certi casi fratello vale anche per sorella. 
in compagnia della madre, riuniti a cena e per le solite quattro chiacchiere che scandiscono le serate estive. All’improvviso la discussione è degenerata: «Lo sanno tutti che sei gay, il disonore della famiglia e di tutto il paese». Pasquale ha afferrato due coltelli e si è lanciato contro Antonio. Lo ha colpito diciannove volte in preda ad un raptus
anche il Festa come già il giornalista di Repubblica  si sostituisce agli inquirenti e dello psichiatra decidendo unilateralmente e chissà su quali dati oggettivi che si è trattato di raptus
che nessuno si aspettava
beh se è un raptus=Impulso improvviso e incontrollabile è per definizione inaspettato...
e che nessuno ha avuto nemmeno il tempo di provare a fermare.
Ora non vorrei cadere nello stesso errore del Festa ma 19 coltellate anche se date con due coltelli sono tante per non avere il tempo di fermarle, diciamo che se un uomo ne accoltella un altro con due coltelli dandogli almeno 8 fendenti contemporaneamente coi due coltelli forse non è il tempo che mi manca per cercare di fermarlo ma la paura che possa usare i coltelli contro di me... anche se in cucina oggetti pesanti coi quali colpire l'aggressore alla testa o sulla schiena non mancano... Ma non posso dire ovviamente. Critico solo la considerazione che alla madre e alla sorella sia mancato il tempo.
Antonio è caduto sotto la furia del fratello, che ha indirizzato i fendenti all’altezza del torace colpendolo anche all’addome.
Le sue condizioni sono gravi ma non disperate, dicono dagli «Ospedali Riuniti» di Foggia dove è stato ricoverato ed operato d’urgenza. In ospedale Antonio c’è arrivato ancora cosciente: era una maschera di sangue, ma ha avuto il tempo e la forza di dire ai poliziotti ed agli operatori del 118 il nome del suo aggressore. Suo fratello. Che è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio e rinchiuso nel carcere foggiano. A Pasquale i poliziotti sono arrivati dopo una caccia all’uomo durata poche ore. Dopo l’aggressione violenta contro suo fratello, il giovane è andato verso casa sua per salire a bordo del motoape con il quale probabilmente aveva in mente di iniziare la sua fuga.
Qui il resoconto differisce da quello fatto all'unanimità - nonostante le diverse versioni - ieri dai vari quotidiani secondo i quali il fratello aggressore (qualunque dei due fosse) prima scappa di casa per poi tornarvi dopo due ore per prete il suo Ape. Se sono già scappato perchè tornare dopo due ore al luogo del delitto dove sicuramente incontrerà la polizia? Ecco che questa nuova versione normalizza un po' il comportamento di Pasquale...
Gli agenti lo hanno bloccato proprio lì e nel motoape hanno trovato anche uno dei due coltelli ancora insanguinato con cui Pasquale aveva deciso di «cancellare il disonore».

Diverso il tono dell'articolo di Carmine Spadafora sul Giornale che centra molto meglio le motivazioni dei 19 fendenti inferti provando anche a giocare la carta sociologica con
Un’aggressione terribile e un movente ancor più odioso: l’omofobia.
Fratelli contro nel Foggiano, un, il più grande, adesso è grave in ospedale, l’altro è stato arrestato. La vittima ha trentotto anni: due pomeriggi fa, quando si è verificato il gravissimo episodio, il minore lo ha accoltellato in diverse parti del corpo, centrandolo anche all’addome. Diciannove fendenti hanno contato i medici. L’uomo è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico per bloccare una emorragia. Adesso le sue condizioni sono gravi, si trova ricoverato in ospedale in prognosi riservata anche se, stando ai bollettini dei sanitari, dovrebbe cavarsela.
Il fratello lo ha colpito con un coltello
non i due riportati da La Stampa e, ieri, anche da Repubblica
sfilato da un tiretto della cucina di casa. Voleva ucciderlo, solo per poco il suo folle desiderio non si è realizzato. Il mancato omicida è stato arrestato dopo qualche ora di latitanza dalla polizia. Ha venti anni, quasi la metà del fratello che riteneva la vergogna della famiglia per via della sua omosessualità. Il ragazzo è stato rinchiuso in carcere con l’accusa di tentato omicidio.
È accaduto a Cerignola, paesino reso noto negli anni Cinquanta da uno dei film più gustosi del grande Totò, «Gambe d’oro».
 Ed ecco l'accenno di sociologismo.
Molto degradato lo scenario all’interno del quale si è materializzata questa drammatica storia: un «basso» situato nella zona periferica della cittdina. In una misera camera vivevano i due fratelli, con la madre ed un’altra sorella, entrambe presenti sia alla lite sia alla lunga serie di coltellate inflitte dal ventenne al fratello.
Cioè una sola camera fungeva da camera da letto e cucina?
«Tu sei gay, sei il disonore della nostra famiglia, devi morire» ha urlato il ventenne al fratello, divenuto oggetto negli ultimi tempi di derisioni in paese e per questo motivo ritenuto ormai troppo «ingombrante» dal ragazzo.
Qui Carmine Spadafora, l'autore dell'articolo, descrive molto meglio del collega della stampa le motivazioni del tentato omicidio.
Poi ha impugnato un coltellaccio tirato fuori da un cassetto della cucina e si è scagliato contro il fratello. Colto di sorpresa, l’uomo è stato sopraffatto dalla furia del giovane. Probabilmente la vittima non immaginava che l’odio del giovane potesse arrivare a tanto. Invece il disprezzo verso il fratello omosessuale lo avevano condizionato fino al punto da infliggergli la peggiore delle punizioni: la morte. Solo il tempestivo intervento dei soccorritori e il lungo lavoro dei medici gli hannopermesso di sopravvivere.
L’accoltellatore si è poi dato alla fuga, ha vagato per ore nelle campagne di Cerignola ma è stato lo stesso localizzato e arrestato dalla polizia.
Qui si conferma che Pasquale si sia allontanato per ore e poi sia stato arrestato (senza accennare al suo ritorno a casa...)
Appena undici giorni fa si era accesa in Parlamento una dura polemica sulla legge contro l’omofobia a seguito della approvazione alla Camera delle pregiudiziali di costituzionalità presenti nel testo della legge presentata da Pdl, Lega e Udc, passate con 293 «sì» a favore e 250 «no», più 21 astensioni. Nella circostanza aveva spiegato le ragioni del proprio «si» la parlamentare della Lega, Carolina Lussana, sostenendo che «il disegno di legge respinto poneva in una condizione di privilegio la persona offesa in ragione del proprio orientamento sessuale e in particolare discrimina fra chi subisce forme di violenza».
Duro fu il commento della deputata del Pd Anna Paola Concia, la quale sostenne che «la maggior parte del Parlamento ha scelto di stare dalla parte dei violenti e non delle vittime delle violenze e delle discriminazioni». 
E qui il giornalista apre una questione alla quale mi dedicherò in un prossimo post...